Il mondo si sta muovendo verso un futuro tecnologico in cui quantità astronomiche di dati saranno raccolte, analizzate e memorizzate. Produciamo ogni giorno enormi quantità di dati, un numero destinato ad aumentare ulteriormente man mano che tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’IoT diventeranno fattori decisivi per garantire l’efficienza dei processi operativi aziendali.
Visualizzare in quale direzione si svilupperà l’uso dei dati nei prossimi anni
Gartner prevede che entro il 2020 si conteranno oltre 20 miliardi di “oggetti” connessi a Internet. Proprio per questo, l’esigenza di un accesso più semplice ed efficiente ai dati per prendere decisioni consapevoli sta diventando sempre più importante.
Di recente, ho parlato con Data Center News Asia di uno dei temi più caldi nel campo dei data center: l’edge computing. Questa tecnologia sta soddisfacendo l’esigenza di minore latenza e maggiore efficienza avvicinando l’elaborazione dei dati all’origine di questi ultimi. Si tratta di un aspetto fondamentale per le aziende che intendono implementare in modo efficace IoT, smart city e altri servizi, nonché per garantire che gli utenti possano accedervi senza problemi.
Secondo un rapporto redatto da IBM, ogni giorno nel mondo si producono oltre 2,5 quintilioni di byte di dati. Considerati l’immenso utilizzo di dati e l’enorme numero di dispositivi che secondo le stime saranno connessi nel prossimo futuro, è facile capire la necessità da parte di aziende di tutte le dimensioni di riconoscere il valore dell’edge computing.
Sono quattro gli archetipi che possono aiutare a stabilire l’infrastruttura necessaria per supportare l’edge computing in base alle esigenze del cliente. Tra gli aspetti presi in considerazione per elaborare gli archetipi figurano scalabilità, rapidità di implementazione, efficienza e flessibilità.
La tecnologia edge ad uso intensivo di dati serve ad aziende come Netflix, che producono costantemente notevoli quantità di dati e per le quali non è pratico trasferirli continuamente tramite cloud, in particolare nel caso di contenuti HD. Netflix e altri servizi di streaming hanno bisogno di un’infrastruttura edge in grado, da una parte, di ridurre costi e latenza e, dall’altra, di migliorare l’esperienza complessiva dei clienti.
Un’infrastruttura sensibile alla latenza umana è destinata al consumo umano e potrebbe essere applicata con successo dai venditori che hanno l’esigenza di analizzare in modo rapido e preciso i dati dei clienti in tempo quasi reale. Eventuali ritardi nel recupero dei dati, quindi, rischiano di pregiudicare vendite e redditività.
L’archetipo sensibile alla latenza da macchina a macchina fornisce un’infrastruttura adatta a settori come il trading in cui le macchine elaborano dati più rapidamente rispetto agli esseri umani. Le conseguenze per la latenza, pertanto, sono maggiori rispetto al modello sensibile alla latenza umana.
Un’infrastruttura Life Critical supporta le esigenze in termini di salute e sicurezza umane in luoghi come gli ospedali. In tali circostanze, il sistema riconosce l’assoluta necessità di velocità e affidabilità.
Man mano che la produzione di dati e la necessità di poterli recuperare rapidamente continuano ad aumentare e a diffondersi in nuovi ambiti operativi aziendali, i vantaggi dell’edge computing risultano evidenti. In una fase relativamente precoce dello sviluppo tecnologico, è importante creare infrastrutture adatte alle varie esigenze delle aziende in termini di dati per garantire l’ottimizzazione dell’esperienza dei loro clienti.
Morale della favola: l’Edge è essenziale per le smart city e per qualsiasi tecnologia in rapido sviluppo destinata a moltiplicare il volume di dati nel mondo. Se non vogliamo perdere di vista le nostre ambizioni digitali, dobbiamo utilizzarlo in modo corretto.
Questo articolo segue un’intervista pubblicata su Data Center News Asia
