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Il futuro dei provider di colocation passa anche attraverso l'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning

Pietro Lambrecht •

Il 30% dei data center che non riuscirà a implementare l'Intelligenza Artificiale (IA) e il Machine Learning (ML) entro il 2020 "cesserà di essere operativamente ed economicamente redditizio".

Questa dichiarazione di Gartner non è fatta per creare allarmismo. È opportuno ricordare che non solo i provider di colocation hanno la responsabilità di facilitare la crescita e l'adozione delle più recenti tecnologie, ma anche della loro stessa sopravvivenza dipende totalmente da loro.

Né si tratta di una previsione per un futuro lontano: il 2020 infatti si colloca a metà dei piani aziendali esistenti. A meno che non si ricorra all'intelligenza artificiale per ottimizzare le prestazioni dei data center ponendo questa soluzione tra le priorità della colocation, si prospetta all'orizzonte un futuro difficile.

Come mantenere il controllo

Come Google ha già riconosciuto, nell'attuale struttura del data center meteorologico la gestione è diventata troppo complessa per essere gestita solo dall'uomo. L'intelligenza artificiale creerà una forte domanda di potenza di calcolo, in quanto le organizzazioni cercheranno di utilizzare il Machine Learning e il Deep Learning (DL) per ottenere un vantaggio competitivo nell'economia globale. Ciò aumenterà la pressione sui provider di colocation e sulla loro forza lavoro fino a quando le infrastrutture e i modelli operativi tradizionali non saranno più in grado di consentire tale crescita.

Google ha valutato il numero di possibili interazioni tra le diverse apparecchiature che costituiscono un moderno data center ed è giunto a una chiara conclusione. Il volume delle configurazioni possibili sarebbe molto al di fuori della capacità di verifica di qualsiasi membro del personale. Se i provider di colocation non vogliono accettare questo carico di lavoro pesante e complesso e vogliono mantenere il controllo della propria attività, avranno bisogno di sistemi di gestione dei data center che prevedano un ruolo centrale dell'intelligenza artificiale. Solo così potranno continuare ad offrire disponibilità e prestazioni senza pari di fronte alle pressioni e alle richieste di clienti sempre più esigenti.

Trovare il posto ideale per l'intelligenza artificiale

La crescente adozione dell'intelligenza artificiale non significa che stiamo assistendo all'alba del data center completamente autonomo, non ancora perlomeno! Ciò significa che i provider di colocation si stanno mettendo nella condizione di capire esattamente come funziona il loro data center. Gli operatori delle strutture devono gestire tante informazioni, dai dati generati dai sistemi di gestione dell'energia elettrica fino ai sistemi di gestione degli edifici; per questo motivo il rischio che vengano soffocati al punto da interrompere il flusso della presa decisionale è concreto. Le implementazioni di Smart Artificial Intelligence sono progettate per gestire le strutture dei data center e l'hardware sottostante e vengono utilizzate regolarmente per attività quali la riduzione del consumo di energia e l'ottimizzazione dei sistemi di raffreddamento. Tuttavia, affrontare la questione dell'applicazione all'interno del data center stesso è solo metà della battaglia.

I provider di colocation devono abbinare questi casi d'uso con un'integrazione di intelligenza artificiale in una più ampia strategia di business. Esistono già organizzazioni che utilizzano questa tecnologia per creare modelli predittivi che consentono loro di ridurre il tasso di abbandono dei clienti e di prevederne le sfide. Questo è il punto di forza a cui gli operatori del settore devono puntare per mantenere e migliorare la propria quota di mercato. Per raggiungere questo obiettivo con successo, tuttavia, è necessario non solo un cambiamento tecnologico, ma anche un cambiamento nel modo di lavorare di queste organizzazioni.

Prepararsi a integrare nel business l'intelligenza artificiale

I ricavi globali per l'intelligenza artificiale dovrebbero passare da 2,5 miliardi di dollari nel 2017 a oltre 4 miliardi nel corso del 2018, secondo Statista. Se le aziende vogliono sfruttare al massimo questi investimenti, non possono permettersi di passare a un'implementazione dell'intelligenza artificiale senza valutare se le loro attuali strutture di lavoro consentono l'adozione di tale tecnologia. Un'area che richiede un'attenzione particolare è il ruolo degli analisti di dati e dei professionisti della business intelligence. Troppo spesso questi team operano indipendentemente dal resto dell'azienda e l'organizzazione finisce per perdere tempo a duplicare gli sforzi o per perdere informazioni chiave che potrebbero essere applicate a beneficio dell'azienda stessa. Informazioni dettagliate ma non applicate fanno sprecare risorse e, in molti casi, frenano l'innovazione.

Ciò pone i provider di colocation a un bivio critico. Scegliere la strada dell'integrazione dell'intelligenza artificiale nelle loro attività quotidiane non sarà certamente un processo semplice. D'altra parte, mettere la testa sotto sabbia avrebbe conseguenze disastrose. Occorre prendere una decisione positiva in merito alla tecnologia su cui l'economia mondiale fa affidamento.

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